Albero genealogico
dei Malipiero di S. Samuele


L'arma dei Cappello


L'arma dei Malipiero


Lo stemma dei Barnabò


Palazzo Malipiero
(incisione)

 

La storia della Cà Grande di San Samuele


Costruito in stile bizantino probabilmente tra il X e l'XI secolo dai Soranzo, famiglia di antichissime origini molto attiva nei commerci, che aveva tra l'altro edificato, assieme ai Boldù, la prospiciente chiesa di San Samuele.
Il Palazzo, sopraelevato di un piano nel XIII secolo secondo la moda del tempo, passò attorno al 1465 per via matrimoniale ai Cappello, un'altra famiglia dedita ai commerci e che probabilmente già in affari con i Soranzo.

Verso il 1590 i Malipiero divennero inquilini dei Cappello e pochi anni dopo Caterino Malipiero, a seguito del matrimonio con Elisabetta Cappello e di successivi acquisti, ottenne la proprietà di tutto l`edificio. A lui si devono alcuni restauri ed ampliamenti testimoniati dalla data 1622 e dalla sigla K. M. (Caterino Malipiero) incise in un rilievo sopra il portone d'accesso al nuovo grande androne verso il Campo e la chiesa di S. Samuele nel quale compare l'orgogliosa arma con artiglio di gallo del casato.
Attorno al 1725 i Malipiero dettero inizio a imponenti lavori di restauro e ingrandimento, grazie ai quali il Palazzo ha assunto l'aspetto compatto e omogeneo di oggi.

Il Palazzo dei Cappello e dei Malipiero, per quattro secoli vincolato alle successioni familiari con continuità di possesso subì, dopo l'estinzione della casata dei Malipiero nel 1778 e per tutto l'800, le stesse sorti di un gran numero di palazzi di patrizi veneziani passando di mano in mano a seguito di molteplici cessioni.
Questi passaggi di proprietà accentuarono gravemente la decadenza dell'edificio, fino all'acquisto da parte della famiglia Barnabò la quale, impegnatasi in un consistente restauro attorno al 1951, restituì al Palazzo ed al suo interno un grandioso, ma sereno, assetto settecentesco.

La Cà Grande e la cultura a Venezia
Si hanno poche informazioni riguardo agli eventi che si svolsero nel Palazzo anche se è certo che i Cappello sul finire del '400, assieme agli affari, si dedicarono molto attivamente alla nascente editoria dando alle stampe nei magazzini contigui al Palazzo di San Samuele numerosi volumi con il loro marchio. Sappiamo inoltre che la Parrocchia di S. Samuele con la complicità della costruzione di due teatri, avvenuta tra il 1656 e il 1676, entrambi frequentatissimi e di grande successo, vide dilagare una vita spregiudicata e di facili costumi che non tardò a insinuarsi a Palazzo Malipiero.
Sappiamo però che Giacomo Casanova, nato in Calle della Commedia (ora rinominata Calle Malipiero) in un edificio adiacente a Palazzo Malipiero, lo frequentò assiduamente dal 1740, essendo divenuto confidente del Senatore Alvise II Malipiero detto Gasparo.
Qui ebbe l'occasione di tessere una prima serie di rapporti con personaggi autorevoli e con un buon numero di dame, fino al giorno in cui fu sorpreso in compagnia di Teresa, la giovane di cui Alvise II era innamorato, e quindi cacciato da Venezia. Di Alvise Casanova ci ha lasciato nei suoi Memoires un ritratto, vivace e significativo per il contributo che esso arreca alla storia del costume veneziano del '700. Anche Carlo Goldoni, che abitò nella vicina Corte del Duca vicino al padre di Teresa Imer, fu probabile ospite del Senatore Alvise II.
In questa singolare atmosfera di frenesia i Malipiero languirono fino ad estinguersi in una passiva decadenza. La scomparsa poi dei teatri nell'800 finì per completare quanto iniziato con la caduta della Serenissima avvolgendo la Parrocchia ed il Palazzo nel silenzio.

È poi solo attorno al 1950, grazie alla fondazione del Centro di Palazzo Grassi, che questo angolo di Venezia ha recuperato parte del suo dinamismo culturale. Anche Palazzo Malipiero vi ha contribuito ospitando dal 1982 lo Studio d'Arte Barnabò; la sede della Casa Editrice di prodotti multimediali Il Tridente e dagli anni 2000 anche gli spazi espositivi dedicati alle Biennali d'Arte e d'Architettura di Venezia.

Dal 2020, assieme all'Archivio della Famiglia Barnaḅ, il palazzo ospita la Casa Archivio dell'On. Prof. Gianni De Michelis, allora Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana tra il 1989 ed il 1992.



Sono qui disponibili una bibliografia essenziale e i credits.


Spazi espositivi a Palazzo Malipiero
© 1999-2006 by Il Tridente